mercoledì 26 settembre 2012

TU VUOI-ANDARE-SULL'ISOLA


Ho visto il trailer di "The island" nel 2005 ed ho subito pensato "Wow, sembra figo, devo andare a vederlo!".
Ovviamente non sono più andata al cinema per tutto il resto dell'anno e l'ho visto solo quando è stato trasmesso su Canale 5.
Ma comunque...
L'ho trovato interessante sotto molto punti di vista; oltre che per gli inseguimenti, i momenti di tensione ed i colpi di scena, per una sequenza in particolare, che segna la svolta fra le due parti principali del film.

In molto breve (da qui in poi ci sarà qualche spoiler selvaggio)
questo film è ambientato in un ipotetico futuro nel quale la specie umana è di molto diminuita rispetto ai giorni nostri, questo perchè la Terra è stata soggetta ad una contaminazione a livello globale.
I sopravvissuti al disastro vivono in un "mondo" totalmente al coperto che ha tutto l'aspetto di un albergo misto a campo-scuola: tutte le persone indossano la stessa divisa bianca, hanno una stanzetta singola ciascuno e possono svagarsi la sera fino ad un certo orario, prima dell'ora della nanna. Tutti i soggetti hanno un nome "in codice" (per dire, i protagonisti si chiamano Lincoln Sei Eco e Jordan Due Delta) e sono privi di qualsiasi desiderio di natura sessuale; ogni tot di tempo avviene un'estrazione della lotteria, del cui fortunato vincitore ottiene di andare "sull'Isola", ovvero l'unico luogo non contaminato del pianeta.
I primi dubbi del protagonista sorgono quando trova un'insetto in una conduttura d'aria ("Ma come? L'aria là fuori non dovrebbe essere irrespirabile??"). Infine si scopre la verità: loro non sono affatto sopravvissuti ad un incidente bensì sono cloni di persone famose o influenti come attori, atleti e politici, che hanno commissionato la loro creazione qualora avessero avuto bisogno di qualche organo nuovo di zecca.
Quando il proprietario necessita di un rene, un polmone, il cervello o degli organi interni in toto, ritira il suo clone; a questo punto entra in gioco la lotteria: il clone lascerà tutto contento il mondo-zoo nel quale ha vissuto fino a quel momento convinto di partire per la fantomatica Isola, ma otterà solo di essere privato degli organi necessari per poi essere gettato nella spazzatura.
Una volta appurata la verità, starà ai due protagonisti scappare da quello che credevano fosse l'unico mondo rimasto e cercare di destreggiarsi in quello reale.

La parte che mi ha impressionato, lo dicevo prima, non era negli inseguimenti e non era nei momenti di tensione e neanche nei colpi di scena. E' quando i due protagonisti in fuga finiscono dove i nuovi cloni vengono sottoposti al "lavaggio del cervello": assieme ad una serie di ricordi fittizi della loro vita prima della contaminazione, che vengono proiettati a scatti davanti ai loro occhi spalancati, una voce martellante ripete loro una singola frase: "Tu vuoi andare sull'Isola, tu vuoi andare sull'Isola".
Uniti all'inconsapevole massa di altri cloni, tutti i nuovi arrivati "vivono" serenamente ma in costante attesa della lotteria. Perchè loro, accidenti, vogliono andare sull'isola.

Il che mi ha fatto riflettere sui condizionamenti ai quali il genere umano è giornalmente sottoposto ed anche alla costante insoddisfazione che sembra provare.
Ho cercato di pensare a come sarebbe stato se quei cloni non fossero stati semplicemente "carne da macello", ma autentici sopravvissuti ad un disastro di proporzioni mondiali.
Sono contenti? Soddisfatti? Si sentono fortunati a non essere morti assieme a tutta la flora e la fauna terrestre e buona parte del genere umano? No!
Essere sopravvissuti non basta; essere in un luogo protetto dove la contaminazione non può toccarli non basta. Aspettano. Aspettano la lotteria.
Perchè?
Perchè TU VUOI-ANDARE-SULL'ISOLA.
E non è certo qualcosa che loro vogliono in effetti fare. Non è un genuino desiderio dettato dai gusti, dalla personalità, dalle opinioni. Lo vogliono perchè qualcuno ha detto loro che lo vogliono, ma il desiderio è stato loro così accuratamente inculcato che sono certi che la volontà sia la loro.

E questo ci porta a...
Tutto questo succede solo nel film "The Island"?

Nei prossimi giorni uscirà (o forse è già uscito? O___o) in Italia l'ultimo modello di I-Phone, il fantasmagorico, rivoluzionario, mirabolante, insostituibile I-Phone 5. Esso è venduto come molto, molto, molto più di un telefono: infatti, oltre a madare messaggi e chiamare con fluidità, puoi navigare in internet meglio che con il tuo computer fisso, scattare fotografie meglio che non la tua macchina fotografica, girare filmati meglio che con la tua telecamera, orientarti meglio che con il tuo navigatore satellitare, giocare meglio che con la tua Play Station.
Si potrebbe dire che è praticamente un computer ma non è così! E' mille volte meglio di un semplice computer
E dunque, cosa si potrebbe dire?

TU VUOI- COMPRARE- L'I-PHONE!
Esso sostituirà egregiamente il tuo vecchio I-Phone 4S, che ha sostituito il tuo I-Phone 4, che ha sostituito il tuo I-Phone 3GS, che ha sostituito il tuo I-Phone 3G, che ha sostituito il tuo I-Phone (che a sua volta ha sostituito il tuo vecchio telefono cellulare, con ogni probabilità perfettamente funzionante quando è finito nel dimenticatoio).

Mi domando quanto di questo (I-Phone, jeans a sigaretta, sciarpe con i teschi, smalto rosa d'estate e smalto nero d'inverno) sia frutto di un condizionamento esterno.
Ho preso l'I-Phone come esempio perchè mi è parso il più lampante, dal momento che moltissime persone si affannano e spendono cifre esponenziali per quello che è solo un telefono. All'avanguardia, utile sotto molti punti di vista, comodo, probabilmente il migliore di tutti, ma comunque solo un telefono.
Ma tu devi averlo. Perchè il Nokia è pessimo ed il Samsung ha solo copiato, nonostante entrambi mandino messaggi e inoltrino chiamate come un telefono dovrebbe fare.
Perchè così tutti sapranno che te lo puoi permettere, così come ti sei potuto permettere tutti i precedenti.
Perchè invece di chiedere informazioni su quale via prendere puoi usare il navigatore, anche se il risultato sarebbe identico.
Perchè ti piace.

Ma piace a te?
O piace a chi vuoi che lo compri?
Ed i tuoi jeans stretti in fondo piacciono a te? Non amavi forse quelli a zampa da elefante, quando tutti i manichini in tutte le vetrine indossavano quelli? Non preferiresti chiuderti a chiave in casa, piuttosto che uscire con quei jeans largi sul fondo che qualche anno fa amavi? 
Ami come tutti quel libro che ha avuto successo?
Ami come tutti quel film che ha vinto l'Oscar?

Io sono dubbiosa anche su tutto quello che riguarda me.
Convinta di scegliere io cosa indossare, come truccarmi, che taglio di capelli scegliere, cammino serena per la mia strada convinta dei miei gusti personali, simili a quelli della mia amica, della mia vicina, di quella passante, di quell'attrice.
E per loro chi ha scelto?
Qualcuno di loro ha scelto davvero qualcosa?

Non ho idea, al momento attuale, di dove termini il mio gusto personale e ciò che io decido per me e dove cominci il condizionamento esterno e quello che dovrebbe piacermi e dovrei decidere.

... Fatto sta che con i miei vecchi jeans a zampa di elefante non ci uscirei manco morta neppure io!! D:




 
 
 


 

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